L’osteoporosi è una malattia metabolica dello scheletro caratterizzata da una diminuzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura ossea, con conseguente aumento della fragilità e rischio di fratture. Questo processo, spesso silenzioso nelle sue fasi iniziali, può portare a conseguenze significative sulla qualità della vita, limitando la mobilità e aumentando il rischio di complicanze. Ma quali sono le cause di questa patologia? E quali fattori di rischio sono coinvolti? Approfondiamo insieme questa tematica.
Cosa causa l’osteoporosi? Fattori di rischio e stile di vita
La complessità dell’osteoporosi risiede nella molteplicità dei fattori che ne influenzano lo sviluppo. Sebbene la genetica giochi un ruolo importante, lo stile di vita e alcune condizioni mediche possono accelerare il processo di demineralizzazione ossea.
Fattori di rischio non modificabili
- Età: L’invecchiamento è il principale fattore di rischio, soprattutto nelle donne dopo la menopausa.
- Sesso: Le donne sono più colpite degli uomini a causa della menopausa, che determina una brusca diminuzione degli estrogeni, ormoni fondamentali per la salute delle ossa.
- Storia familiare: Una storia familiare di osteoporosi aumenta il rischio di sviluppare la malattia.
- Etnia: Alcune etnie, come quelle caucasica e asiatica, presentano una maggiore predisposizione.
Fattori di rischio modificabili
- Alimentazione: Una dieta povera di calcio e vitamina D favorisce la perdita ossea.
- Fumo: La nicotina interferisce con l’assorbimento del calcio e aumenta la produzione di ormoni che degradano l’osso.
- Alcol: Un consumo eccessivo di alcol inibisce la produzione di nuove cellule ossee.
- Sedentarietà: L’attività fisica è fondamentale per stimolare la formazione di nuovo tessuto osseo.
- Alcuni farmaci: Corticosteroidi, alcuni antiepilettici e farmaci per il trattamento dell’osteoporosi possono influenzare la salute delle ossa.
- Malattie croniche: Patologie come l’artrite reumatoide, il diabete e le malattie infiammatorie intestinali possono aumentare il rischio di osteoporosi.
- Disturbi ormonali: Squilibri ormonali, come l’ipertiroidismo, possono influire sulla densità minerale ossea.
Stile di vita e prevenzione
Adottare uno stile di vita sano è fondamentale per prevenire e rallentare la progressione dell’osteoporosi. Un’alimentazione equilibrata, ricca di calcio e vitamina D, associata a un’attività fisica regolare, può fare la differenza. Inoltre, è importante evitare il fumo e limitare il consumo di alcol.
La diagnosi: individuare la malattia in tempo
La diagnosi precoce dell’osteoporosi è fondamentale per intervenire tempestivamente e prevenire fratture. Lo strumento più preciso per valutare la densità minerale ossea è la densitometria ossea (DEXA). Questo esame, indolore e non invasivo, utilizza raggi X a bassa dose per misurare la quantità di calcio presente in un determinato segmento osseo, solitamente la colonna vertebrale e il collo del femore.
Oltre alla DEXA, altri esami possono essere utili per completare la diagnosi e individuare eventuali cause secondarie dell’osteoporosi, come:
- Esami del sangue: per valutare i livelli di calcio, fosforo, ormoni tiroidei, vitamina D e altri marcatori ossei.
- Radiografie: per individuare eventuali fratture preesistenti o deformità vertebrali.
- Risonanza magnetica (MRI): per valutare in modo più dettagliato lo stato delle ossa e dei tessuti molli circostanti.
Il ruolo dell’osteopata per la cura dell’osteoporosi
L’osteopata non è un medico e non può effettuare una diagnosi di osteoporosi. Tuttavia, può svolgere un ruolo fondamentale nella gestione di questa patologia, affiancando il medico curante.
Come può aiutare l’osteopata?
Valutazione posturale: L’osteopata è in grado di valutare la postura del paziente e individuare eventuali squilibri che possono influenzare la salute delle ossa e delle articolazioni.
Tecniche manuali: Attraverso manipolazioni delicate, l’osteopata può migliorare la mobilità articolare, alleviare il dolore e favorire il rilassamento muscolare.
Educazione del paziente: L’osteopata può fornire al paziente consigli utili su come migliorare lo stile di vita e ridurre il rischio di cadute.
Collaborazione con altri professionisti: L’osteopata lavora in stretta collaborazione con medici, nutrizionisti e altri professionisti della salute per offrire al paziente un percorso terapeutico completo.
I benefici dell’osteopatia nell’osteoporosi
Riduzione del dolore: Le tecniche manuali dell’osteopata possono alleviare il dolore causato dalle fratture o dalle microfratture.
Miglioramento della mobilità: L’osteopata può migliorare la flessibilità e la mobilità articolare, favorendo l’autonomia del paziente.
Prevenzione delle cadute: Correggendo gli squilibri posturali e migliorando la propriocezione, l’osteopata può contribuire a ridurre il rischio di cadute.
Benessere psicologico: Un approccio terapeutico manuale può favorire il rilassamento e il benessere psicologico del paziente.
È importante sottolineare che l’osteopatia non sostituisce le terapie farmacologiche o altre terapie mediche, ma può essere un valido complemento.
Quando rivolgersi all’osteopata?
Quando è opportuno consultare un osteopata? La decisione di rivolgersi a un osteopata dipende da diversi fattori e può variare da persona a persona. In generale, l’osteopatia può offrire benefici in una vasta gamma di situazioni. Chi soffre di dolori cronici, come mal di schiena, cervicalgia, lombalgia, sciatica o cefalee tensionali, può trovare sollievo attraverso le manipolazioni osteopatiche. Anche i disturbi posturali, come scoliosi, cifosi e lordosi, possono beneficiare di un trattamento osteopatico.
Inoltre, l’osteopatia può essere utile in caso di problemi articolari, come artrosi, artrite reumatoide, tendiniti e borsiti. Persone che lamentano disturbi viscerali, come stitichezza, gonfiore o colon irritabile, possono trovare sollievo attraverso tecniche osteopatiche che agiscono sulle tensioni muscolari a livello addominale e pelvico. Anche i disturbi del sonno, come difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni e sonnolenza diurna, possono essere correlati a tensioni muscolari e disfunzioni articolari che l’osteopata può trattare.
Non solo chi ha già dei problemi di salute può beneficiare dell’osteopatia. Anche le persone sane possono rivolgersi a un osteopata per mantenere il corpo in equilibrio e prevenire futuri problemi. Trattamenti osteopatici periodici possono contribuire a migliorare la postura, la flessibilità e la mobilità articolare, favorendo un generale stato di benessere.
Nel caso specifico dell’osteoporosi, l’osteopata può essere un valido alleato. Le manipolazioni osteopatiche possono aiutare a gestire il dolore causato dalle fratture o dalle microfratture, migliorare la mobilità articolare, prevenire le cadute e favorire il rilassamento muscolare. È importante sottolineare che l’osteopata non può curare l’osteoporosi, ma può contribuire a migliorare la qualità di vita delle persone che ne soffrono, lavorando in sinergia con il medico curante.
In conclusione, l’osteopatia può essere un approccio terapeutico efficace per un’ampia gamma di disturbi. Tuttavia, è fondamentale rivolgersi al proprio medico per una diagnosi accurata e per stabilire, insieme al medico stesso, se un percorso di trattamento osteopatico possa essere indicato.
LEGGI DI PIÙ SU QUESTO ARGOMENTO
Fisioterapia per anziani: l’invecchiamento attivo