La lombalgia non è una malattia ma una manifestazione sintomatica di diverse patologie, aventi in comune la localizzazione del dolore nella regione lombare. È un disturbo estremamente frequente in età adulta, con massima incidenza in soggetti di 40-50 anni di entrambi i sessi. Circa l’80% della popolazione ne è colpito almeno una volta durante la vita.
Può presentarsi in forma acuta, subacuta e cronica, con diversi gradi di disabilità.
Le tipologie di lombalgia
La lombalgia è distinta in due grandi gruppi, a seconda che derivi o meno dai segmenti ossei sovrapposti (le vertebre) che costituiscono i mattoncini della nostra colonna vertebrale:
- di origine vertebrale
- di origine extravertebrale
Appartengono al primo gruppo le forme derivanti da patologie congenite, tra cui:
- SACRALIZZAZIONE dell’ultima vertebra lombare: consiste in una malformazione della quinta vertebra lombare dovuta a un vizio di differenziazione morfologica regionale per cui la vertebra presenta caratteri anormali che l’avvicinano al tipo vertebrale sacrale.
- SPONDILOLISI: è un’alterazione della morfologia del rachide lombare che consiste nell’interruzione di continuità dell’istmo vertebrale. Se l’istmo si interrompe da entrambi i lati, il corpo vertebrale tende a scivolare in avanti sul corpo della vertebra sottostante producendo una spondilolistesi.
- SINOSTOSI: deformità congenita dovuta alla fusione di due o più vertebre;
e le forme, molto più frequenti, da patologie acquisite:
- processi degenerativi, tra cui discopatie, stenosi del canale vertebrale, spondilolisi degenerativa e spondilolistesi
- malattie reumatiche
- infezioni
- neoplasie
- traumi
- turbe metaboliche e del turnover osseo osteoporosi
- L’inattività
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