La postura la definirei come un adattamento alla vita, in ogni suo aspetto: meccanico, neurologico e psicologico.

Il trattamento fisioterapico dovrebbe in effetti percepire questi aspetti ed affrontarli con la giusta sensibilità perché non c’è nessun interesse nel cercare di cambiare qualcosa, ma l’obiettivo è quello di sostenere l’esplorazione.Dopo la seduta di fisioterapia il paziente in genere si sente più “dritto”. Ma non è solo conseguenza della terapia manuale, di una serie di mobilizzazioni che agiscono dal punto di vista meccanico.A volte il paziente si sente più “dritto” perché si è rilassato ed  ha preso coscienza  delle proprie tensioni emotive.

Il rilassamento infatti consente una migliore conoscenza dello schema corporeo, permettendo la presa di contatto con zone normalmente sconosciute alla nostra attenzione quotidiana.Per questo il lavoro sul corpo si dovrebbe basare sull’intimo rapporto tra lo stato fisico e la reazione emotiva.

Tra le tecniche più rilevanti per il trattamento in questione, per il supporto alla colonna vertebrale e a tutto l’apparato muscolo-scheletrico, la postura ed il metodo Mezieres è sicuramente un riferimento indicato per la postura del bambino, dell’adolescente, dell’aduto e dell’anziano, o per soggetti con disabilità.


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